Noi sotto sotto non siamo mai cresciuti e vorremmo vivere nel mondo che ricordiamo ..... quello delle emozioni che provavamo a Natale o per il nostro compleanno davanti ad un giocattolo o a una vetrina .... che non tornerà più. Per questo siamo come siamo, almeno quando possiamo.
E_656 - 24 Nov 2018 10:50 am
Oggetto:
Lo spazio è tiranno, il portafogli ancor più, per cui i trenini -che meritano il loro ""spazio vitale"- devono fare a spallate per guadagnarsi un posto.
Oggi vi mostro un prodotto della tedesca -manco a dirlo!- Biller.
Johann "Hans" Biller (nato il 7 agosto 1898, † 25 giugno 1980) era un imprenditore tedesco.
In precedenza aveva lavorato come ingegnere e progettista presso la Bing.
Il 2 maggio 1935 fondò con la moglie, la società "Hans Biller" (con il logo HABI) per "fabbricazione di giocattoli in metallo" con sede a Norimberga. I primi macchinari di produzione provenivano dall'azienda di Johann Philipp Meier (fondata a sua volta nel 1890 e acquisita da Biller dopo il suo fallimento). Prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, l'azienda si specializzò nella produzione di giocattoli meccanici.
Durante la guerra, l'edificio della fabbrica fu completamente distrutto.
Dopo la ricostruzione, la conversione della gamma di prodotti nel 1948 vide il lancio della famosa "Billerbahn".
Il 2 ottobre 1948 Hans Biller ottenne un brevetto per render più sicuri i suoi giocattoli isolando dalle mani dei bambini molle ed ingranaggi dei vari meccanismi. Nel 1952 e nel 1976, la società cambiò sede due volte.
Nell'aprile del 1977, la Biller dichiarò bancarotta e venne cancellata dal registro delle imprese di Norimberga il 18 gennaio 1978.
Come imprenditore, Hans Biller fu presidente dell ' "Associazione tedesca dei produttori di giocattoli e decorazioni natalizie" nonchè della medesima associazione di produttori bavaresi.
Fu inoltre il presidente della "Federazione Europea delle associazioni di produttori di giocattoli" fondata nel 1961.
Per i suoi meriti imprenditoriali, fu insignito della Croce di merito federale di 1a classe il 3 maggio 1962 su proposta del primo ministro bavarese Hans Ehard.
Il 22 giugno 1967, l'allora primo ministro Alfons Goppel gli assegnò l'ordine di merito bavarese.
Le immagini che seguono sono proprio del cavallo di battaglia della Biller: la "Billerbahn". La mia versione è quella più recente, prodotta a partire dal 1970 e adottata sino alla chiusura dell'azienda.
Concepita per i più piccoli l'inscatolamento del meccanismo la rende particolarmente sicura nel suo utilizzo ed inoltre versatile potendo esser adoperata in ambienti ostici agli ingranaggi quali spiagge o giardini, moquette e quant'altro. il movimento quindi è a molla, ma ne esisteva anche la versione a pile con motorino elettrico. La scala è approssimativamente in 1/40.
Oltre alla vaporiera esisteva la confezione con un locomotore da manovra diesel. La carica dura più a lungo rispetto ai normali giocattoli a molla, il movimento è fluido. la rotella posta sulla caldaia consente con la sua rotazione l'inversione del senso di marcia. Particolare l'armamento dal facilissimo montaggio e con le traversine in legno. Ovviamente la Biller forniva a corredo innumerevoli accessori ed aggiuntivi per rendere il gioco più interessante al pari del trenino elettrico e del plastico che i vari papà possedevano e il cui accesso era interdetto ai più piccoli!
Se vi è rimasta un po' di curiosità qui di seguito un sito tedesco sul tema:
http://www.billerbahn.de
http://www.billerbahn.de/Englisch/Listing-eng.htm
fantasmak - 24 Nov 2018 04:52 pm
Oggetto:
Molto bello ed interessante. Ce l'avevi da piccolo, oppure, mi sembra di aver capito, l'hai comperato in tempi recenti?
Sulla scatola c'è scritto che la scala è la H0 (1/87), ma tu parli che è in 1/40 (scala 0). Forse ho capito male......sai i vecchi.......
Guido.
E_656 - 24 Nov 2018 05:42 pm
Oggetto:
Grazie Guido.
Da piccolo potevo solo sognarmeli anche perchè a mia memoria a parte Lima e Rivarossi non vedevo altri marchi in giro per i negozi: è una recente acquisizione.
Sulla scala effettiva sono parecchio confuso anche io, poichè sulla scatola è segnato "H0 Spur", ma il trenino è in scala più grande. Sul sito che ho indicato ne viene assegnata una approssimativa 1:40.
Viene menzionata la scala 0e.
Considerando che "Spur" significa "tracciato, pista" direi che i binari sono in H0 costituendo una sorta di scartamento ridotto per i rotabili di maggiori dimensioni rispetto ad essi.
fantasmak - 24 Nov 2018 06:15 pm
Oggetto:
Praticamente la locomotiva e le carrozze sono in scala 1/40 più o meno, mentre i binari sono in 1/87 per fare lo scartamento ridotto.
Guido.
E_656 - 27 Dic 2018 08:32 pm
Oggetto:
Non sono propriamente treni in scala, ma appartengono ugualmente al mondo H0 ed ai plastici allestiti in questa scala.
Sono i trolley bus -italici filobus- che captando la corrente dalla linea aerea al pari dei fratelli maggiori ferroviari trasportavano i passeggeri in fantasmagorici allestimenti cittadini.
Ora è tutto digitalizzato, miniaturizzato ed estremamente fedele nel dettaglio. Eppure il fascino di questi bus rimane inalterato. Composti in genere da un'unità motorizzata e da una rimorchiata come al vero prendono la corrente dai "binari" sospesi a pali con mensola.
Creati da Brawa lo standard Eheim in scala H0 era la ciliegina sulla torta di ogni plastico di una certa caratura.
Colorati in varie livree con base avorio: rossa, gialla, blu. Motrici anche a doppio asse posteriore erano provvisti di illuminazione ai fari e ai fanalini.
Anche la scatola ha un bell'aspetto vintage.
fantasmak - 28 Dic 2018 09:14 am
Oggetto:
Molto bello ed interessante, specialmente il meccanismo del movimento sterzo/trolleys.
Molto simile al Minobus di Rivarossi. Un bel
Guido.
E_656 - 28 Dic 2018 10:58 am
Oggetto:
Ecco dove li avevo già visti!
Grazie Guido, ora mi son ricordato dei Rivarossi!
http://www.rivarossi-memory.it/Minobus/Minobus_RR.htm
fantasmak - 28 Dic 2018 12:43 pm
Oggetto:
Guido.
E_656 - 10 Set 2019 06:32 pm
Oggetto:
Diamo una rinfrescata a questo topic.
Acquistate mesi fa a prezzo di realizzo, non perfette ma funzionanti.
La classica E656 "Caimano" nella livrea d'origine e la ancor più classica E444 "Tartaruga", di quest'ultima ne ho un'altra nuova.
Sono della Lima con tutta la loro economicità e aspetto spartano, ma non potevano mancare nel mio Deposito!
fantasmak - 10 Set 2019 08:34 pm
Oggetto:
Ben fatto, Giuseppe. Le loco Lima con il motore "G", non si fermano mai.
La E 444 001 della Lima è uno dei quattro prototipi, l'unico rimasto.
Guido.
E_656 - 10 Set 2019 08:46 pm
Oggetto:
Grazie Guido!
E questa è l'originale E444.001 a Pietrarsa.
fantasmak - 11 Set 2019 09:23 pm
Oggetto:
E' proprio lui.
Guido.
E_656 - 11 Set 2019 09:28 pm
Oggetto:
OFF TOPIC:
Guido, tu hai usato il maschile, io invece uso il femminile.
Probabilmente -sicuramente- hai ragione tu, "il locomotore" è di genere maschile, "la locomotiva" è ovviamente femminile, ma forse la locomotiva indica più le vaporiere rispetto alla trazione elettrica?
Spero di esser stato chiaro nell'esporre il mio dubbio linguistico...
fantasmak - 12 Set 2019 01:56 pm
Oggetto:
Hai ragione tu, Giuseppe. Io ho usato un termine più "familiare", ma la dicitura corretta è: "Locomotiva elettrica", quindi femminile.
Guido.
Keep-all - 14 Set 2019 10:18 am
Oggetto:
Questo dubbio del maschile o del femminile era sorto anche quando c'era Franco riguardo alle automobili.
Dire il locomotore per i treni o il Mercedes per l'auto vuol indicare più che altro il motore del veicolo.
Usare il femminile, che trovo più esatto ed armonico, è indicare il veicolo propriamente detto, quindi la locomotiva (che potrà essere elettrica, a vapore, diesel, a turbina, ecc.) e l'automobile.
Così personalmente io preferisco dire "la classica E656 "Caimano"" o "Una Panda 45"....
Poi, come si disse all'epoca, ognuno è libero di dire quello che vuole.
Tanto ormai con la lingua italiana ci facciamo quello che vogliamo.
Da quando c'è la Raggi a Roma, hanno coniato il termine "sindaca". per non parlare di molti neologismi divenuti di uso comune (vedi chattare, resettare, il "sammit", detto all'inglese, ma scritto in latino, e così via).
Giuseppe, il piccolo plastico l'hai realizzato tu?
E_656 - 14 Set 2019 10:33 am
Oggetto:
Lo dico -e scrivo- sempre: se l'Accademia della Crusca ha sdoganato l'aggettivo "petaloso" oramai tutto è concesso, poi per la parità di genere -bella a parole, poi nei fatti...- le declinazioni al femminile di tutte le professioni ha creato cacofonie risibili. Che poi le donne vengano pagate meno rispetto agli uomini, che importa? C'è la parità di genere che dà tanta soddisfazione ed è pure gratis!
Il mini diorama l'ho realizzato molto rapidamente con degli avanzi che avevo in casa, nulla di chè, giusto per non fotografare il modello appoggiato sulla "nuda scrivania"...
E_656 - 28 Set 2019 09:52 pm
Oggetto:
Oltre a Lima e Rivarossi in Italia produssero treni in scala molti altri marchi, spesso poco conosciuti o comunque con produzioni che non tennero il passo dei due leader del settore. Questa situazione li portò alla loro scomparsa.
Ciò non leva nulla al loro fascino -almeno a mio parere-.
Tra questi la Conti Co.Mo.G.E. di Bollate si distinse per una produzione diversificata e di qualità.
Ci sarebbe molto da scrivere e tra l'altro sarebbe tutto scopiazzato da internet.
Per cui propongo questo sito da cui attingere notizie...
https://www.cuccioloazzurro.com/articoli-rivista-tsc/
Questa che vi mostro è una E.424, prodotta verso la metà degli anni '60.
Per rendere il prezzo di vendita più competitivo venne privata di un motore, l'operazione non ebbe successo e questo -ad oggi- la rende più rara del resto della pluriennale produzione. l'alimentazione è a corrente continua anche tramite i pantografi, lampadine e un peso di poco inferiore ai 600 grammi.
E_656 - 29 Set 2019 05:17 pm
Oggetto:
Aggiungo per la E.424 il link ad un pdf esaustivo sulla loro produzione da parte della Conti
http://www.clamfer.it/03_Modellismo/Conti424/Tema424.pdf
Sempre se interessa!
E_656 - 03 Ott 2019 11:35 pm
Oggetto:
Per un affezionato alle ferrovie, mi permetto di ospitare in questo topic l'odierno "doodle" di Google dedicato ai 180 anni della Napoli - Portici, prima ferrovia italiana...
E_656 - 23 Ott 2019 01:22 pm
Oggetto:
Posso affermare con certezza che ho una predilezione per l'E.424...
Per cui dopo la pregevole Conti, rimaniamo in Italia con il mio primo Rivarossi: E 424.079
fantasmak - 23 Ott 2019 08:17 pm
Oggetto:
Ho sentito odor di treni e mi sono fiondato qua.
Belli ambedue i 424. Ricordo i Conti, massicci, pesanti e carissimi: mi sembra che il mantello fosse in una lega di alluminio, ma poi li zavorravano per avere più traino.
Molto interessante la scheda sul 424.
Guido.
E_656 - 23 Ott 2019 09:29 pm
Oggetto:
Ne ho ancora qualcuno da mostrare... Per cui quando sentirai odore di carbon coke o del creosoto delle traversine vieni a dare un'occhiata!
I Conti erano principalmente creati in fusione di alluminio, alcume parti invece in zama (purtroppo) con conseguente sviluppo di metal fatigue... Non è raro vedere su eBay bei modelli con il pancone o i cilindri che si stanno sbriciolando.
Per il resto sono di semplicissima e quindi robusta costituzione: persino io sono riuscito a smontare completamente un motore e a rimontarlo senza danno!
Mi sto interessando a questo marchio, ma i prezzi sono da infarto. Ho scoperto anche altri produttori dell'epoca come la BRAL -che quindi non faceva solo il Meccano- e la F.A.G.E con delle 424 in scala 0 bellissime, ma con prezzi inarrivabili...
fantasmak - 23 Ott 2019 11:06 pm
Oggetto:
Attendo allora l'odore di ........fossile.
Guido.