Forum: Area restauri Obsoleti Téma: Restauri parziali e variegati ------------------------------------- Marco_Beta: Buongiorno a tutti, con questo nuovo Topic ho piacere di illustrarvi il restauro di alcuni modelli che tutto sommato non giacevano in pessime condizioni ma incompleti, vittime di una parte andata persa o eccessivamente deteriorata, per la quale se ne è resa necessaria la ricostruzione, a volte con buoni risultati e altre solamente accettabili però, lo scopo di salvare il modello, è stato sempre raggiunto! Comincio com una piccola e semplice Renault Juvequatre in latta, della CIJ made in France. La comprai in un mercatino persa in mezzo ad altre cianfrusaglie che nulla avevano a che fare con il modellismo, le condizioni della carrozzeria erano discrete ma..c'era solo quella! Mancava il fondino con il meccanismo di carica a molla ancorato ad esso e quindi le ruote, quindi avevo tra le mani proprio solo un pezzo di lamiera stampata. Marco_Beta: Ho cercato in rete tutte le immagini possibili per capire come era fatto il fondino in latta e come era ancorato il meccanismo di carica a molla, qui sotto un esempio del materiale trovato e che mi ha permesso di realizzare la ricostruzione. Marco_Beta: Una volta trovate tutte le foto necessarie per capire come profilare il fondino e le funzionalità che doveva garantire, oltre che di supporto al meccanismo di carica a molla anche di sterzo, ho realizzato il file del profilo a CAD è mi sono appoggiato a una ditta di taglio lamiere a laser per realizzarlo. Marco_Beta: A questo punto non mi è rimasto che realizzare il piego attorno le ruotine posteriori, montare un meccanismo di carica a molla simile per forma e dimensioni all'originale seppur modificandolo un po', realizzare lo sterzo fissando l'alberino anteriore con una copiglia ripiegata su una molla e una boccolina di ottoneall'interno del fondino. Le ruote sono state recuperate tra i miei rottami, credo di provenienza Corgi Toys. E_656: Non finirò mai di stupirmi! 3_2_1 Il meccanismo a molla da dove l'hai recuperato?Non deve esser facile: devi trovarne uno che abbia ilpunto di carica compatibile al foro nella scocca e allo stesso tempo l'assale nella giusta dimensione e posizione... Marco_Beta: Questo invece è un modello di motocicletta della Masudaya, ovviamente made in Japan, versione con a bordo vigile del fuoco. Fa parte di una folta schiera di modelli che furono realizzati in differenti livree come poliziotto, motociclista spostivo, motociclista normale e molte altre varianti ancora, anche a seconda dell'anno di produzione. Tutte funzionano con due batterie da 1.5 Volt, tramite interruttore posto al di sopra della targa posteriore. Il meccanismo prevede la marcia avanti che si interrompe per far scendere l'uomo dalla moto spostandosi e alzando la gamba, per poi risalire e ripartire, inoltre il faro anteriore è funzionante così come lo sterzo, seppur non interessando il manubrio ma solamente la ruota. Quando acquistai il mio esemplare era privo del guscio esterno coscia della gamba dotata di meccanismo di sollevamento e di tutta la parte sotto il ginocchio, insomma..aveva un arto tristemente amputato. Era mancante anche del cappello e purtroppo lo è ancora, in attesa di una futura ricostruzione. Per quanto riguarda la gamba ho invece provveduto alla sua ricostruzione tramite lamierino ricavato da una scatola di Illy Caffè! Ho tagliato il profilo considerando che doveva avere una bordatura e bombatura e ho quindi ribattuto la lamiera con i miei attrezzini, artigianali anch'essi. Le foto recuperate in rete mi hanno aiutato per replicarne più o meno la fattura originale di stampo mentre per la vernice mi sono arrangiato con quello che avevo, sbiadendo il colore blu con un cotton fioc imbevuto di solvente, per far riemergere il fondo grigio e simulare le pieghe della stoffa, vernice marrone per scarpone e nera per simulare sempre le pieghe. Devo ammettere che la tinta non combacia ma almeno ora ha dinuovo la sua gamba da sollevare! Marco_Beta: Qi sotto il retro della gamba ricostruita e quello di un modello simile, reperito in rete. Anche se non vigile del fuoco, lo stampaggio di fabbrica era comune a tutti i modelli. Marco_Beta: Ciao Giuseppe, grazie per apprezzare i miei lavori! Effettivamente ho faticato un po' a trovare il meccanismo a molla da trapiantare e alla fine ce l'avevo in casa senza saperlo! Ho parecchi modelli della raccolta da edicola dei giocattoli in latta della Paja, alcuni li ho anche doppi e proprio tra questi c'era l'ignaro donatore, se non ricordo male un taxi anni '30! Marco_Beta: ...caspita ora mi sta venendo il dubbio che non sia questo il modello al quale ho trapiantato il meccanismo Paja...forse alla piccola CIJ ho trapiantato quello di una Mercedes made in Japan della polizia, anch'essa doppia o tripla! E_656: Infatti, i Paya da edicola mi pare avessero un meccanismo molto semplificato... E molto fragile! :evil: Strabiliante anche la tecnica che hai utilizzato per la gamba del motociclista: come sei riuscito a tagliare il lamierino senza ondularne i bordi? La lattina Illy non è così sottile! Marco_Beta: Purtroppo quando ho fatto il restauro del Masudaya non ho pensato a documentarlo. Per realizzare i pezzi della gamba ho prima disegnato su carta i due pezzi mancanti, così come sarebbero dovuti essere da finiti, poi ho tracciato attorno ai due profili un costante di mezzo centimetro, in modo da dare materiale per la bombatura e per la bordatura. Ho quindi iniziato a creare la bombatura con un martello da battilastra, a testa tonda, su un tappeto di gomma, in modo che la lamiera non trovasse una superficie rigida dall'altra parte ma un materiale morbido (non troppo!) che gli permettesse di mantenere la forma bombata. Una volta soddisfatto del risultato ho tagliato per 2/3mm. tutte le zone d'angolo in modo da evitare rotture (angoli negativi) o accumuli (angoli positivi) di lamiera nel bordarla, tramite pinze tonde, martello. Raggiunto dinuovo il risultato desiderato, ho adoperato gli stecchi dei gelati infilati e tagliati di misura, come anima su cui ribattere la bordatura verso l'interno, rifinendo poi dinuovo con le pinze tonde. Il tutto mentre mia moglie mi diceva che sono pazzo! ...in effetti... lombricoferoce: Adoro un certo genere di pazzi.1_5_*4 Marco_Beta: :D:D:D con una definizione così bella di "matto".. con rammarico, mi accorgo di non esserlo ancora del tutto! Sarebbe comunque bello se tutti ambissimo ad impazzire, per avere un mondo di onesti! ..il giullare qui sopra mi somiglia pure :shock: lombricoferoce: Non posso che darti ragione, parlo della palla di fango, che non brulica certo di onesti né di tante altre cose che ci farebbero stare meglio .... per fortuna che ci sono loro ... quelli che tu metti così bene in ordine. Shalom:D Marco_Beta: Oggi vi propongo un altro esempio di ricostruzione per una parte danneggiata. Il modello in oggetto è una Fiat 125 Pocher, nuova nuova mai giocata in quanto fondo di magazzino ma, nonostante questo, danneggiata chissà come. Il danno consisteva nella ruota anteriore destra staccata a causa del perno di fissaggio a molla rotto, ovviamente di plastica. Ho quindi aperto il modello e preso tutte le misure di quello per l'altra ruota, in modo da poterlo ricostruire, ma come? Dopo aver scartato le ipotesi di ricostruzoine con pezzi di plastica di recupero assemblati e incollati con opportune modifiche, ho optato per sfruttare la tecnologia delle stampanti 3D. Per prima cosa ho realizzzato con un CAD 3D. (NX) il modello virtuale del pezzo, con superfici 3D. Marco_Beta: Dopo aver consegnato il file ad un amico che ha una stampante 3D., ecco apparire poco per volta, passata dopo passata il pezzo che mai più speravo di avere tra le mani, integro! Marco_Beta: Purtroppo la densità della plastica non è risultata essere quella che speravo quindi, dopo aver verniciato il pezzo con una tinta simile all'originale, la qualità della plastica è più ruvida... Il risultato che cercavo l'ho comunque ottenuto, una volta montato il pezzo la mia 125 è tornata a sterzare come da nuova...in attesa di stampanti 3D. (a scrocco da amici) più potenti! lombricoferoce: Veramente eccezionale quello che si può ottenere da queste stampanti ... 3_2_1 E bel lavoro. :) E_656: Che bella la Pocher e che bello il lavoro svolto... La stampanti 3D sono un toccasana per i pezzi da clonare... Ma se non sei capace a creare il file in autocad... Tanti saluti! Altrimenti ci avrei già fatto un pensierino... :wink: PS: Marco ti ho inviato a tal proposito un PM...:mrgreen: lombricoferoce: Beh, io la butto, ciao Marco, se tu dovessi restaurare una Phantom della famosa TCO per gli amiciTippco, come la apriresti senza danneggiarla? Premetto che purtroppo non è in mio possesso, ho una copia numerata .... Bye:D Marco_Beta: Questa è una domanda a cui, per me, non esiste risposta! Premetto che è un modello di cui conosco poco, se non sbaglio ne fece uno simile anche la PAJA..spero di non dire eresie! Ne ebbi uno per le mani qualche anno addietro, di un amico, a cui si era sfilato il volano del movimento a frizione e ballava all'interno del modello...beh, è ancora li che balla, attendiamo l'arrivo degli alieni per conoscere tecnologie extraterrestri per aprire quel giocattolo... lombricoferoce: Ma va? :DPuoi dire al tuo amico che siamo in due1_0_3_ http://amgmodels.mastertopforum.com/qui-vp66644.html#66644 :D Grazie comunque, ciao E_656: A mali estremi...:mrgreen: Comunque è strano che non vi siano punti dove la lamiera è aggredibile... L'avranno pure assemblato in qualche modo. Ma se anche per Marco è inattaccabile... C'è da alzare bandiera bianca! lombricoferoce: Tu quoque Maramaldo ...1_0_3_Questa ti costerà cara. Per lo meno 2,35 €:wink: Se tu sapessi che fastidio dà prenderla in mano e sentire un qualcosa che sbatacchia dentro, senza contare che la carica a frizione .... ovviamente non va. 1_0_3_1_0_3_questi te li meriti ... neppure Crudelia De Mon avrebbe osato tanto :( :risata: Marco_Beta: Ahahahahah! Magari qualcuno conosce l'arcano, ora sono passati anni da quando vidi quella del mio amico ma temo che sia uno di quei modelli (o a volta particolari componenti di essi) per i quali è stata sfruttata una metodologia irreversibile, senza far danni. Il foro di accesso per l'attrezzino di piegatura aletta è limitato nelle sue dimensioni e serve proprio solo per spingere e piegare le linguette della modanatura che unisce i due gusci. Si possono forse smontare le ruote anteriori per poter raggiungere le linguette da aprire? ...mi sa di no...l'unica è aggiungere altri pezzi che ballano dentro il modello e adoperarlo come marakas! Alle volte basta saper attendere l'illuminazione, io ho una Cragstan Thunderbird visibile in qualche foto che ho postato, il motorino non funzionava più e mi ero rassegnato...l'altra sera le combinazioni astrali hanno influito sulle mie sinapsi di pazzo e...l'ho smontata tutta, ho tirato fuori il motorino tra mille citazioni religiose e...l'ho aperto, si era rotto un pezzo di plastica attaccato al rotore e ne impediva la rotazione, eliminato l'intoppo e rimonatato tutto ora la T Bird funziona alla grande..non ci speravo più! Comunque, rotti o funzionanti, i nostri modelli sono sempre un bel vedere! lombricoferoce: Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhmiarrendo_1 ma allora è nata un associazione, occhio che c'è il telefono verde, la famosa PILD per la protezione internazionale dei lombrichi disagiati , un settore segretissimo del WWF nato dall'unione di una costola dell'ex Ministerium für Staatssicherheit, per gli amici la Stasi e appunto il WWF, è il braccio armato ... :D :risatona: Marco_Beta: Stavo guardando la foto dell'apriscatole per aprire la Phantom..alle volte il segreto per riparare i nostri gioiellini sta proprio in oggetti insospettabili, come ciò che ho adoperato per riparare il tetto di questa Thunderbird della Ichiko, made in Japan 19..62 credo. lombricoferoce: Questa poi1_0_8_ .... preso nota5_2_2_ Risultato superbo direi, hai tirato dritto senza rovinare la vernice originale? Hai smontato la cappotta messa su un piano liscio e ...pazienza, olio di gomito e spargimiele nei vari sensi? Giusto? Sembra perfino impossibile.1_0_9_1_1_5_ Marco_Beta: Il bello di questi modelli è che la vernice, spesso litografata, è moooolto robusta. Ho smontato il tettuccio, prima ho tirato su i bolli più violenti con il pezzo tra le mie mani, usando la parte tonda dello spargi miele, poi poggiato su un giornale (rigorosamente del comune di appartenenza per spirito di campanilismo, ma il risultato non dovrebbe cambiare!) posto su un tavolo, ho pressato la parte il legno piana dello spargi miele, leggermente unta con olio per macchine da cucire per farlo scorrere con movimenti rotatori, lavorando all'interno del pezzo. Tanta pazienza e poi uno spargi miele nuovo perchè l'ho spezzato! Lo scopo basilare è sempre salvare la vernice originale, ingiallita e graffiata, quindi unica! E_656: Ed io che mi son sempre spellato le dita a furia di pigiare, piegare e raddrizzare!3_2_1 Marco_Beta: Ciao a tutti. Oltre alla Thunderbird verde anche quella rossa, entrambe in latta made in Japan della ICHIKO e postate nel topic della mia collezione, aveva qualce problemino di carrozzeria, forse anche più serio per la difficoltà incontrata nella riparazione. Praticamente la fiancata sinistra era rientrata e segnata da un urto, tanto violento da piegarne la scocca già dalla pinna che corre lungo la fiancata (una ruota non toccava più). Sempre con l'attrezzino ''spargi miele'', un giornale tra lamiera e tavolo e tanta pazienza, più o meno il danno è stato riparato. E_656: Se non scrivevi "dopo" non si capiva! :lol: Se già non è la tua professione, hai un futuro come carrozziere levabolli! 3_2_1 lombricoferoce: :roll: Eh sì Giuseppe, maestria e manualità non mancano ..... dimenticavo lo spargi miele che come tutte le cose se non le si sausare come si deve, puoi solo adoperarlo per addolcirti ..... Comunque anche tu nel tuo piccolo sei bravino .... vi siete trovati :D potreste mettere su una clinica per giocattoli e non è solo per dire .... 3_2_1 Marco_Beta: 1_5_*4 non sarebbe male farlo diventare una professione, in questo forum tra esperti, storici, restauratori o simili tra cui mi ci infilo..uscirebbe fuori veramente una clinicaper recupero e consulenza in ambito modellismo ma...credo che faremmo la fame, i pazienti scarseggiano e la preferenza (giusta) nel mantenere l'originalità non credo ci darebbe da vivere! Meglio rimanga un piacevolissimo hobbies. Marco_Beta: Buongiorno a tutti, qui sotto potete vedere un restaurino veloce, fatto principalmente con un lavoro di pulizia, esterno e interno. Si tratta di una Buick Le Sabre del 1959, relizzata dalla giapponese ICHIKO, già pubblicata nel topic della mia collezione. La caratteristica di questo modello, come suggerisce il disegno di un clacson sul cofano, è la presenza di un mantice interno, azionato dalla pressione di una leva biella-manovella, che convoglia l'aria in una trombetta incastrata nel suo fronte opposto a quello di compressione, il risultato finale è quello del suono di un clacson bitonale durante la marcia. La acquistai in mediocri condizioni ma completa. Esternamente era stata verniciata a pennello con una vernice argentata in tutti i componenti originariamente cromati, senza badare a sbavature e spessore della pennellata. Internamente la ruggine faceva da padrona. Per la carrozzeria è stato sufficiente smontarla completamente e ripulire con solvente le sbavature di vernice e con spazzola di ottone su mola le cornici, stemmi, fregi e paraurti. Ovviamente la cromatura non era più presente percui un vago effetto argentato l'ho ripristinato con la pasta argentata per stufe di una volta! Preferisco l'effetto di questo trattamento a quello di una riverniciatura. Internamente ho adoperato una spazzolina di ottone e carta vetro per rimuovere la ruggine. Per restituire il colore del metallo pulito e proteggerlo dalla corrosione ho dinuovo adoperato la pasta argentata, questa volta stesa con un pennellino imbevuto prima nell'olio per le macchine da cucire. In questo modo la pasta entra meglio nelle porosità del metallo ossidato e garantisce una buona protezione per il futuro. L'eccesso di unto l'ho poi rimosso con uno straccetto e dei cotton fioc per le zone più difficili da raggiungere, come il movimento a frizione. E_656: Marco, da quando pubblichi le giapponesine inizio ad apprezzarle... 3_2_1 Oggi prendo e aggiungo al faldone dei restauri la "pasta argentata per stufe", di cui ovviamente ignoravo l'esistenza sull'orbe terracqueo. Grazie Marco! :D Marco_Beta: Ciao ragazzi, mettendo ordine al materiale fotografico dei miei restauri, ho trovato un paio di foto di uno dei miei primi recuperi. All'epoca facevo solo lo scatto del ''prima'' e del ''dopo''. Il rottame in oggetto è della giapponese Taiyo, credo si tratti di una Cadillac Sedan '63, è curioso perchè oltre ai bolli da tirare su, occorreva rimuovere parecchie tracce di ruggine senza snaturare la livrea ''Police Car'', con parecchie tinte e disegni. Oggi forse mi limiterei a rimuovere la ruggine senza ritoccare la vernice, all'epoca decisi invece di usare una tecnica particolare, le zone più corrose le trattai con uno straccio imbevuto della stessa tinta, tamponando sulla superficie più porosa aggredita dalla ruggine, quindi predisposta ad assorbire la tinta tamponata per poi rimuovere la tinta in eccesso. Soltanto le parti rosse sono state rifatte, perchè stranamente sbiadite, come dal sole. Per darle poi un tono meno lucido e più vecchio le ripassai con carta seppia ultra fine bagnata. Una ricromata ai paraurti e coppe, due sirene sul tetto reperite tra i miei rottami, un filo da saldare e voilà! fantasmak: Bellissima, sembra un'altra. 3_2_13_2_1 Guido. lombricoferoce: Bellissima sembra quella di prima ma messa in ordine. :risatona: Ciao Marco, scusa la mia solita str ... appena scritta ma è più forte di me.:D Domanda: come fai per le parti cromate? I coprimozzi sono nuovi .... ecc .. ecc ... 3_2_13_2_1 Marco_Beta: Ciao Franco... ti prego, non smettere mai di scrivere str... !! Tra l'altro, farlo in piena consapevolezza, é un dono per pochi! Parlando della Taijo, é un recupero di parecchi anni fa, come già accennato, oggi preferisco risanare senza verniciare se proprio non é necessario... quindi probabilmente non ritoccherei più la vernice. Per quanto riguarda le coppe e i paraurti, dopo averli ripuliti anch'essi dalla ruggine, li ho semplicemente sottoposti a una spruzzata leggera di cromo spry, ottimo effetto ma troppo lucidi forse. Il cromo spry inoltre va bene se poi il modello non si tocca molto altrimenti perde lucentezza.. la cromatura vera é ben altro. Oggi preferisco ripulire dalla ruggine e passare con uno straccio la mia pasta "magica" Metalcrom (quella per le stufe per intenderci) che ridona la luminosità del metallo pulito senza ricorrere a vernici e lasciando la patina del tempo. lombricoferoce: Grazie per le info:D E_656: Rimango sempre stupefatto da come riesci a render un modello pronto per la rottamazione ad uno da vetrina! Lo dirò sempre che hai una capacità innata nel render nobile ciò che a prima vista disarmerebbe chiunque dal metterci mano. 3_2_1 Marco_Beta: Grazie a tutti! Grazie Giuseppe, troppo gentile.. sicuramente c'è un recondito risvolto psicologico in questo mio desiderio di recuperare questi pezzi di latta che un tempo hanno divertito un bimbo e che sono giunti ai nostri giorni, con gli irriverenti segni del tempo! Lo ignoro.. l'importante è che quel giocattolo mal concio mi faccia ''giocare'' per risistemarlo, è una passione e come tale e come per chiunque abbia una passione, mi regala soddisfazioni! lombricoferoce: Ciao Marco, non ha scopo capire i motivi, il perché, l'importante è che la nostra zucca sia appagata. No? E c'è pure "soddisfazione" per chi vede il prima ed il dopo e pure un pizzico ... ma solo un pizzico ... una lacrima, oserei dire, di invidia per la tua manualità e per il modo di risolvere le cose ... e non dimentichiamo il tuo lato B che ti permette di trovare "il donatore". :) Cosa non troppo scontata o facile per questo genere di cose. I latticini sono un mondo a parte rispetto alle "automobiline" alle quali hanno dato i natali ... magico, fatato ...inimitabile ... ma che bel mondo!5_2_4_ Qualche volta ho l'impressione e forse non è solo un'impressione che sia come il regno di Fantàsia ... minacciato dal Nulla e che dopo di noi .... mah! Passo e chiudo. A parte ciò le considerazioni di Giuseppe sono inattaccabili. :) Marco_Beta: Ah quanto mi fanno piacere le vostre parole! Grazie Franco per le belle considerazioni, il concetto che hai trasformato in parole con il paragone al mondo di Fantàsia... probabilmente è vero, alle volte minaccia anche i miei pensieri ma lo fuggo immediatamente perchè mi fa paura e dispiacere.. poi però penso anche che dall'altra parte non mi porterò nulla quindi, come hai detto tu, l'importante è godere ora di una Dauphine Joustra risistemata per farmi sognare... sognare a occhi aperti a volte è meglio che a occhi chiusi! lombricoferoce: Già.:oops: Marco_Beta: Ciao ragazzi, qui di seguito vi illustro come ho realizzato la riproduzione di un paraurto per una Renault R4 della Joustra. Si tratta di un modellino comprato da poco su Ebay ad un prezzo più che onesto di 16 Euro, anche se la mancanza di uno dei due paraurti e di tre ruote non pesa certamente poco. La produzione di questo modello è in scala 1/18 circa, appartiene alla serie in plastica e presenta quindi la tipica deformazione sul tetto, simile a un bozzo dall'interno. Questa versione non è provvista di motorizzazione elettrica bensì ha la propulsione a frizione. fantasmak: Grande. 3_2_13_2_13_2_1 Guido. marconolasco: Qualcosa di diverso dai miei "soliti" 1/43. Affascinanti anche questi! Complimenti per la ricostruzione! E_656: Marco, nutro una sincera ammirazione non solo per l'esecuzione del restauro, ma per la tua capacità nel trovare sostituti dei pezzi mancanti nella lavorazione di oggetti che abbiamo sottomano tutti i giorni!1_1_5_3_2_13_2_1 PS: Hai pensato a riallineare il tettuccio, magari col phon? Io son riuscito a rimediare così alle scocche deformate... Ma forse ho avuto solo fortuna! Keep-all: Complimenti Marco, bel lavoretto di rifacimento di un paraurti. 2_7_6_2_7_6_ E' venuto così bene che mi viene da dirti: perchè anche a quello originale non cambi il tubo piegato con il fil di ferro della gruccia, così sono entrambi perfetti? Ovviamente riutilizzando i rostri originali, se facilmente si sfilano dal tubo vecchio.... Il prezzo è sicuramente ottimo, visto che è un modello Jostra 1.18, non facile da trovare. A me avrebbe preoccupato come rimettere le tre ruote mancanti, ma credo che tu già sapevi di avere quelle della Citroen DS, per cui tutto è diventato più facile. Poi certo ci sono altre parti da sistemare, ma ho visto i tuoi altri lavori e sono certo che riuscirai a rendere nuova (o quasi) questa particolare R4. Per il tettino deformato, mi viene da darti questa idea un po' malsana. Visto che tra breve si riaccenderanno i termosifoni, se hai di quelli in alluminio, con la parte superiore piatta, appoggiaci il modellino al contrario. In poco tempo la plastica potrà ammorbidirsi e potrai riportare il tettino al suo stato originale.:roll::wink: Comunque complimenti!!! 2_4-2_4 Marco_Beta: Grazie ragazzi! Giuseppe, credo che l'arte di arrangiarsi appartenga un po' a tutti quelli con qualche filo bianco in testa, chi più chi meno. Noi non abbiamo passato l'adolescenza strisciando dita su un cellulare ma giocando con i Lego, con il Meccano o semplicemente con dei pezzi di legno e fil di ferro, queste cose stimolano l'arte dell'arrangiarsi qualità che oggi manca parecchio. Per me poi la sfida lanciata da un eventuale recupero impossibile, conferisce una ulteriore carica, coronata dalla soddisfazione di salvare più testimonianze possibili del passato, in modo da dare ancora un futuro. Keep-all hai detto bene, ero tranquillo nel comprare la R4 senza tre ruote in quanto consapevole di avere una DS donatrice in casa. Come detto le coppe non sono conformi ma le gomme con fascia bianca si, quelle sono le stesse per tutti i modelli. Varia solo il diametro in relazione alla scala: piccole (come la R4), medie (come la SIMCA rossa), grandi (come la Dauphine e la Peugeot 404). Per i mezzi pesanti spesso cambia anche il tipo di battistrada. L'idea del termosifone per ''sgonfiare'' il tettuccio mi piace molto, vi terrò aggiornati. Ero tentato dal provarci con il phon ma ho avuto timore di provocare ulteriori deformazioni mentre la tua idea non può che fargli bene! Per il paraurti... preferisco lasciare quello originale sul davanti e attendere i prossimi 50 anni perché arrugginisca anche quello nuovo! Scherzi a parte, tendo a lasciare originale il salvabile, anche se si vedono le differenze con le parti restaurate, è una mia fisima ma anche questo fa parte della storia del modellino. Keep-all: Marco_Beta ha scritto: Per il paraurti... preferisco lasciare quello originale sul davanti e attendere i prossimi 50 anni perché arrugginisca anche quello nuovo! Scherzi a parte, tendo a lasciare originale il salvabile, anche se si vedono le differenze con le parti restaurate, è una mia fisima ma anche questo fa parte della storia del modellino. pacchetta in testa_1Dai, mi sono permesso di metterti alla prova...eheheheheh....e devo dire che, secondo me, mi hai dato la risposta di chi sa restaurare bene i modelli e soprattutto ha capito cosa vuol dire il concetto di restauro nel significato più intrinseco. A parte le battute, sono pienamente d'accordo con la tua frase: "...anche questo fa parte della storia del modellino." e pure "tendo a lasciare originale il salvabile" Di qualunque restauro si tratti, di un quadro, di un mobile, di una casa, comunque di un oggetto antico, questi sono due concetti fondamentali. E la differenza tra la parte nuova integrata, perchè prima mancante o particolarmente deteriorata, con le altre originali deve sempre notarsi, senza che prevalga sull'oggetto stesso. Ora, d'accordo, parliamo di giocattoli degli anni '50-'60, non di pezzi rari molto antichi, ma al di là del valore economico, hanno anche loro una loro storia e ripararli portandoli a nuova vita è bene farlo ugualmente con le regole di un buon restauro. Poi, ovviamente, ognuno è libero di fare ciò che vuole del suo giocattolo, ma questo esula da certi principi. 5_2_3_ Poi basta leggere la frase che ho nella firma.....:mrgreen: Marco_Beta: Hai ragione... quante verità in quella frase. tazioforever: Cari colleghi " macchininofili"ho da chiedervi un parere ....quasi una ventina di anni fà acquistai per poche monete una coppia di Giuliette Sprint della Mercury in scala 1 /48. Erano in uno stato pietose, una era ridipinta ma completa , l'altra mancava delle gomme ed aveva i montanti del tetto spezzati ed il vetro crepato interamente ... sarei intenzionato a procedere con il restauro , visto che con il modello replicato recentemente , ho recuperato sia le gommine che il vetro , ovviamente la dovrei aprire e ricostruire le parti mancanti per poi riverniciarla .... sarà comunque per sempre una" ridipinta " ma tenerla così ha un senso ?Giudicate voi 1_1_3_ fantasmak: I Mercury in1/48 valgono parecchio se intonsi, ma questa Giulietta è messa parecchio male, penso quindi che rimetterla in ordine di marcia non sarebbe una cattiva idea: se avesse solamente qualche chips, non la toccherei, ma visto che è parecchio disastrata, la rimetterei a posto. :wink: Facci sapere. Guido. Keep-all: A mio parere, al di là del valore economico delle Mercury, un rottame così (perchè io lo ritengo tale) va solamente restaurato mantenendo quanto più possibile la conservazione del modellino come in origine. Quindi le possibilità sono due: o restauri entrambi i modellini, riportandoli a nuova vita; o da due modelli ne ricavi uno unendo tra loro le parti dell'uno e dell'altro. Nel primo caso, smontati di ogni parte i modellini, andranno completamente sverniciati e riverniciati del colore originario (o al più di un uguale colore della stessa serie). Nel modellino in foto, dovrai anche ricostruire i montanti (di solito si rifanno con l'acciaio liquido), il vetrino rimarrà lo stesso, ma lo luciderai con il dentifricio, le gommine potrai trovarle in vendita su internet. L'altro modellino, invece, essendo solo ridipinto, una volta sverniciato e riverniciato con colore originario, tornerà ad essere un bel modellino. Nel secondo caso, l'operazione della sverniciatura e riverniciatura è solo per un modellino (e non per tutti e due) e a seguire la sostituzione delle parti integre dell'uno nell'altro che le mancano o sono rotte. Ovviamente i rivetti, nell'uno o nell'altro caso, vanno a farsi friggere, cioè non saranno più originali; li rifarai nuovi e magari con un po' di pazienza potrai renderli quasi originali o con una vernice color piombo o con un po' di acciaio liquido messo sopra. :roll::wink: Ad ogni modo, lasciare due modellini così, uno rottame e l'altro ridipinto, non ha senso. L'importante è eseguire un restauro quanto più conservativo possibile. Buon lavoro!!:wink: franciazzi: Dipende da quanto sei in condizione di ricostruire quei due montanti. operazione comunque non banale. Se sei in grado di farlo, direi senz'altro che il modellino che hai mostrato in foto può tornare in gran forma con: 1) Smontaggio (e conseguente sacrificio dei rivetti) 2) Sverniciatura 3) Riparazione montanti 4) Riverniciatura con vernice il più possibile aderente all'originale (tanto ci sono almeno una ventina di colori tra cui scegliere...) 5) Rimontaggio utilizzando gomme e vetri dell'edicoloso. L'altro modellino non ce l'hai fatto vedere (mi pare), hai detto che è riverniciato ma completo. Qui dipende da come è stato riverniciato (bene? male? a pennello?) e da quanto è rovinata la vernice (come quella in foto? solo qualche chip?). Se non è molto rovinato, e la riverniciatura è anch'essa d'epoca, potresti anche pensare di lasciarlo com'è, così i rivetti restano al loro posto e non è poco.