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CANT z506 Airone
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 MessaggioInviato: 23 Apr 2016 06:35 pm  CANT z506 Airone
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  renzino

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L'AIrone è uno splendido idrovolante trimotore a scarponi, una delle migliori realizzazioni di Filippo Zappata (da cui "Z") e dei "Cantieri Navali Treste",
un multiruolo dalla lunga vita operativa e dai molteplici operatori, incluse Luftwaffe e,
con esemplari catturati, Royal Air Force.
Questo il link a wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/CANT_Z.506.
MIo figlio, al suo secondo modello ha provato a realizzarlo da scatola di montaggio ITaleri, dove ha sbattuto la faccia Wink
Comunque il risultato non è disprezzabile e il ragazzo è uscito dal cimento in modo dignitoso considerando anche le dimensioni del modello e la livrea dipinta a pennello. La livrea è quella della 286° squadriglia, 6° gruppo - Sardegna 1942

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 MessaggioInviato: 23 Apr 2016 06:35 pm Adv
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 MessaggioInviato: 24 Apr 2016 07:21 pm  
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  lombricoferoce

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lombricoferoce is offline 


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Ciao Renzo, secondo me tuo figlio ha fatto un ottimo lavoro, mi sa che ha le manine '"d'oro". Spero di vedere altre sue realizzazioni.
Porgigli i miei complimenti.



In effetti questo aereo è un bell'esemplare di idrovolante ma tutto si ferma qua.

Era lento ma soprattutto poco protetto e male armato, un classico per la Regia.
Mio padre aveva un amico che pilotava uno di questi ricognitori dalle parti di Malta e l'ultima volta che lo vide, chiacchierando gli venne detto che i caccia inglesi facevano quello che volevano di loro, proprio per il ridicolo armamento e la bassa velocità. Non tornò più a raccontagli niente, morì poche settimane dopo il rientro dalla sua licenza.

Questi aerei erano armati con 4 mitragliatrici, tre da 7,7 mm e una da 12,7, tutte Breda, roba da far ridere i polli per potenza di fuoco, se a questo aggiungiamo una velocità massima che superava a stento i 360 chilometri orari non fa più ridere ma da piangere. Un Hurricane camminava a oltre 540 orari ed era armato con cannoncini Hispano calibro 20 nel numero di 4. E non dimentichiamoci che il legno regnava sovrano nei materiali di costruzione.
Tiro al piccione? Eh, sì! Suppongo proprio di sì.

La società che costruiva questi aerei era C.R.D.A. acronimo dei Cantieri Riuniti dell'Adriatico composti da varie società, una di queste era il Cantiere Navale Triestino, sito in quel di Monfalcone che allora era in provincia di Trieste, che aveva delle officine aeronautiche, le CANT, acronimo di Cantieri Aeronautici e Navali Triestini e che diventarono poi C.R.D.A. CANT a metà anni trenta. Non venivano costruiti solo idrovolanti ma anche altri tipi di velivoli, anche su licenza come nel caso della SIAI.

Le officine aereonautiche in questione nacquero per opera della famiglia Cosulich già impegnata dai tempi della "Defonta" (1908) nei cantieri navali ed in linee di navigazione e proprietaria agli inizi degli anni venti della SISA, Società Italiana Servizi Aerei che aveva l'intento iniziale di formare piloti civili e militari per idrovolanti, molto in voga all'epoca sia per uso da diporto e sia per usi commerciali.

A Trieste si può vedere ancora l'idroscalo ora sede della guardia costiera. Il secondo, che venne costruito su terra ferma, in riva al mare ovviamente.

Probabilmente i più lo ignorano ma nel 1925 i due fratelli Cosulich, fondatori della SISA, ottennero l’autorizzazione ad aprire la linea aerea Trieste-Torino; l’impegno che la SISA prese con il Governo fu di effettuare comunque tre voli alla settimana sulla suddetta tratta, andata e ritorno, con un massimo di 50 chili di posta.
In previsione di questa impresa, erano già stati costruiti gli idroscali di Torino, lungo il Po, in uno degli angoli più pittoreschi, a Trieste, sfruttando una base galleggiante accanto al Molo Audace ed a Pavia lungo il Ticino, come eventuale scalo intermedio.

Il velivolo prescelto fu il CANT-10, costruito dalla CANT, aveva un motore Fiat A12 bis a 6 cilindri da 300 cavalli, poteva portare quattro passeggeri oltre ai due membri dell’equipaggio.
Così, il 1° aprile 1926, venne inaugurato il primo regolare collegamento aereo con una cerimonia che vedeva due idrovolanti, partiti da Trieste, raggiungere Torino, mentre contemporaneamente da Torino, altri due idrovolanti partivano alla volta di Trieste. I quattro idrovolanti si incontrarono, atterrando verso mezzogiorno, sull’idroscalo di Pavia dove, per l’occasione, il Capo del Governo era venuto ad assistere all’evento.
Dopo questo volo inaugurale, iniziò il collegamento regolare tre giorni alla settimana con partenze sincronizzate da Torino e da Trieste alle 11.00 ed arrivo alle 16.10.
Ogni volo prevedeva uno scalo a Pavia ed uno a Venezia, con una fermata di circa mezz’ora prima della ripartenza per la tappa successiva.

Il prezzo di ciascun volo era decisamente alto per l’epoca: 350 lire per la tratta completa; cifre minori per le tratte intermedie.
Se consideriamo che alla fine degli anni ’30 la gente sognava 1000 lire al mese … il viaggio non era proprio a buon prezzo.

La SISA , negli anni del suo maggior sviluppo, riuscì a gestire una flotta aerea di oltre 50 idrovolanti e garantiva i collegamenti con rotte sino a Pola, Brindisi, Genova e Marsiglia. Nel 1934 tale società venne assorbita dalla SAM acronimo di Società Aerea Mediterranea la quale, dopo poco, cambiò il nome in Ala Littoria.

Nel 1926 la Società Italiana Servizi Aerei decise di costruire un Idroscalo quello tuttora esistente. Il progetto fu affidato a tecnici dei Magazzini Generali e in particolare all'ingegnere Riccardo Pollack, che ne realizzò il disegno e iniziò la sua costruzione nell'ottobre 1931.
Alla morte del Pollack, i lavori furono portati a termine sotto la direzione dell'ingegnere Benussi, anch'egli facente capo all'azienda dei Magazzini Generali.
L'inaugurazione ufficiale dell'idroscalo avvenne il 24 maggio 1933, alla presenza del duca Amedeo d'Aosta.

Mio nonno, prima e poi in tempo di guerra lavorò all'idroscalo e costruì per mia madre un modello di Z 506 fatto con i materiali in uso per l'aereo vero, legno e duralluminio, era rosso e grande una trentina di centimetri.
Un suo nipote deficiente lo distrusse appena ci mise le manazze grifagne sopra.
Avrei dovuto essere soppresso alla nascita. E' una mia ferrea convinzione.

Chiedo scura per la disquisizione Crying or Very sad

http://forums-it.ubi.com/showthread.php/15123-STORIA-LA-RICOGNIZIONE-MARITTIMA-ED-IL-SOCCORSO-1940-43-Forums

Dimeticavo Trieste non era nuova agli idrovolanti durante il primo conflitto c'era una base austriaca. Credo che pochi conoscano Gottfried von Banfield (Castelnuovo di Cattaro, 6 febbraio 1890 – Trieste, 23 settembre 1986) un aviatore austro-ungarico asso della caccia su idrovolanti.

Fu il più vittorioso pilota della k.u.k. Kriegsmarine nel corso della prima guerra mondiale, conosciuto con il soprannome di Adler von Triest (Aquila di Trieste) ed ultima persona ad essere decorata con l'Ordine militare di Maria Teresa, decorazione molto difficile da ottenere, specie se in vita. A suo carico 9 vittorie confermate e 15, non confermate visto il "terreno" di battaglia. I velivoli abbattuti si inabissavano ... a Baracca vengono attribuite 33 o 34 vittorie ... Manfred von Richthofen ne vanta 80 ufficialmente riconosciute.
Bisogna ricordare che un pilota da caccia dell'epoca durava in media 15 o 20 giorni.

Ho letto da qualche parte che pure sul Carso c'erano degli idrovolanti che stazionavano sul lago di Doberdò. Ma non so quanto sia vera la cosa. Oggi il lago è un laghetto, quasi un grande stagno ... ma ai tempi aveva molta più acqua .... molta di più.

Servus Very Happy


CANT 10 della SISA a Portorose 1926.JPG
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 MessaggioInviato: 24 Apr 2016 11:24 pm  
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  fantasmak

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Nella seconda foto si vede l'hangar della "SISA" posto davanti all'attuale Teatro Verdi,mi sembra,o giù di lì (è galleggiante?),quindi siamo prima del '33 quando l'idroscalo (quello ancora esistente) venne inaugurato.Non sapevo di questo hangar "provvisorio".

Grazie Franz.

Guido.
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 MessaggioInviato: 25 Apr 2016 12:42 am Oooh ! 
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  lombricoferoce

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Non hai letto con attenzione, eh? Comunque gli aerei attraccavano sulle rive, almeno stando dalle foto. 1_4_2

Ecco le ultime cose che ho trovato. Fu inaugurato il 20 settembre 1926, non 1925 come ho scritto sopra e venne intitolato ad Oscar Cosulich, che era annegato il 26 luglio di quello stesso anno a Portorose nel tentativo di soccorrere il figlio.
Questo impianto ebbe vita brevissima: fu infatti gravemente danneggiato da un violento fortunale il 24 ottobre e venne quindi demolito.


Gli idrovolanti ripresero ad ormeggiare in rada, con il trasbordo da e per la riva assicurato da una barca a remi. Una soluzione di compromesso venne trovata alla fine del febbraio 1928, con l'installazione di uno scivolo galleggiante attraccato alla Riva 3 Novembre.


La posizione dello scivolo da una mappa dell'epoca


Settembre-ottobre 1926: la Riva 3 Novembre con l'hangar galleggiante


Notte


Il San Giorgio sullo scivolo..jpg
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Il San Giorgio sullo scivolo..jpg



Il Cant 22-R1 I-AACK sullo scivolo della Riva 3 Novembre. La foto è stata scattata presumibilmente nei primi mesi del 1930.jpg
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Il Cant 22-R1 I-AACK sullo scivolo della Riva 3 Novembre. La foto è stata scattata presumibilmente nei primi mesi del 1930.jpg



1935 Riva Tre Novembre - Scalo Idrovolanti.jpg
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 MessaggioInviato: 25 Apr 2016 10:38 am  
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  renzino

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E' vero Franz, non fu un gran combattente, ma aveva buone qualità aeronautiche e nautiche.
Forse con motori migliori degli A,R, da 750 Cv avrebbe fatto meglio.

D'altra parte il Consolidated PBY Catalina non era affatto più veloce, ne meglio armato, anche se forse più moderno e più longevo.

L'Airone ha avuto base a anche a Torre del Lago, assieme al Cant Z501 Gabbiano, dove è ammarato
anche la nave volante Dornier D XII.

Non è facile trovare documentazione sul Web.


1_2_3
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 MessaggioInviato: 25 Apr 2016 10:19 pm  
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  lombricoferoce

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Renzo, se non erro il Catalina pure avendo velocità e armamenti simili al CANT era interamente metallico e, non vorrei dire eresie, era sì a contatto con il nemico ma con mansioni diverse e non da combattente puro, forse avrà dato la caccia a qualche sommergibile, lo dico con il beneficio del dubbio ovviamente ma da quello che ricordo di aver letto mi risulta così.

Il velivolo italiano era usato per ricognizione ma anche come silurante, bombardiere, soccorso e chi ne ha più ne metta conoscendo lo stivalone e quindi con mansioni d'attacco ..... almeno fino ad un certo periodo.

Ben bon, servus Smile
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 MessaggioInviato: 29 Apr 2016 01:47 pm  
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Un bel sito ....

http://www.finn.it/regia/index.htm

Mr. Green
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 MessaggioInviato: 20 Lug 2016 09:58 pm  
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italy

che bello sentire di un (presumo) giovane che si interessa di modellismo. Il risultato poi è benaugurante se penso che il lavoro è fatto a pennello.

@ Lombrico, è sempre un piacere leggerti e vedere le tue foto, pero' il sito che hai postato mi sembra vuoto 4_3_2_1
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 MessaggioInviato: 21 Lug 2016 08:23 am  
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  lombricoferoce

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Very Happy Ciao, grazie, in merito al sito non corrisponde a quello visitato da me, avranno cambiato qualcosa, peccato. Rolling Eyes


http://www.alieuomini.it/AJAX/catalogo/dettaglio2_catalogo/20/

Anche questo merita sperando che rimanga ...

http://www.alieuomini.it/catalogo/dettaglio_catalogo/1

Ciao Very Happy


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